27/11/20

Niente lockdown per le donazioni di sangue

Il secondo lockdown è realtà. Se quello d’inizio anno ha modificato stili e costumi di molti di noi, le restrizioni connesse all’inserimento di Como in “zona rossa” impongono di gestire la raccolta del sangue in modo se possibile ancor più professionale che in precedenza, facendo tesoro delle difficoltà incontrate per migliorare l’efficacia dei processi di chiamata e accoglienza dei donatori.

Per un verso, è fondamentale che le indicazioni siano rispettate. Raffrontate al recente passato, le donazioni hanno spazi temporali definiti per essere effettuate: l’accesso non è libero, ma è necessario presentarsi all’orario comunicato. Ciò, per evitare che si creino code, o comunque situazioni di potenziale contagio. Garantire la massima salubrità dei locali nei quali effettuare le donazioni, del resto, è un preciso obiettivo di Avis Como. In questo senso, la collaborazione di tutti i donatori è un elemento irrinunciabile, giacché da quest’ultima dipende l’ottenimento degli obiettivi prefissati.

Dall’altro, certificare le necessarie quantità di sangue pronte all’uso riduce il rischio per coloro che in un dato periodo si troveranno ad affrontare interventi chirurgici rilevanti. Vero è che l’emergenza Covid-19 ha ridotto il numero di questi ultimi; altresì certo, però, è che i quantitativi minimi di sangue debbono essere assicurati.

Avis Como, e i suoi 5mila e più volontari, si occupano di tutto questo. Vuoi saperne di più? Visita il sito www.aviscomunalecomo.it.

Articolo tratto dal quotidiano La Provincia del 27/11/20

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